mercoledì 20 gennaio 2010

PERMACULTURA e AGRICOLTURA NATURALE

A Spinello, presso il centro Sportilia, domenica 17 Gennaio sono stati proiettati alcuni film sull'agricoltura e i principi in cui non si ostacola il terreno, ma si assecondano le sue esigenze e le naturali predisposizioni delle piante:
Home un film di Yann Arthus-Bertrand e Luc Besson
Alpin permakultur am Krameterhof di Sepp Holzer
Aquakultur di Sepp Holzer
Terrazzen und hugelbeete di Sepp Holzer
Ci sono due scuole di pensiero, quella di Fukuoka (agricoltura naturale) e quella di Mollison (permacultura).

Il primo a lanciare e cimentarsi in questa idea è stato Masanobu Fukuoka.

Fukuoka dice: “…con questo metodo di coltivare che non usa né macchine, né concimi preparati, né prodotti chimici, si ottiene una produzione uguale o superiore a quella della media azienda moderna.”

Una volta si usava molta terra, con molto lavoro, i soldi non c’erano (quindi niente trattori) e si produceva poco. Poi sono arrivati i soldi (trattori, concimi, ecc) e la produttività è aumentata.Secondo Fukuoka esiste un quarto fattore, una vera e propria filosofia di vita: la pratica del “MU”, la filosofia del “non fare”, del “lasciar fare”.
Fukuoka in 30 anni (la sua filosofia nasce negli anni ’40) ha ricreato la “natura vera”dove la terra non viene lavorata con l’aratro, le piante crescono in disordine come in un bosco, le erbacce crescono assieme ai fagioli ... I 4 principi dell’Agricoltura Naturale sono:
1. nessuna lavorazione del terreno
2. nessun concime chimico né composto preparato
3. nessun diserbo
4. nessuna dipendenza da prodotti chimici
“Sedendo quietamente, senza far nulla, viene la primavera, e l’erba cresce da sé”
La teoria di Fukuoka si potrebbe anche ricondurre ad un passo del Vangelo di Matteo 6,26 “Guardate gli uccelli dell’aria, non seminano, non mietono, né hanno granai, è vostro Padre, quello celeste, che pensa a nutrirli”

La Permacultura invece è nata nel 1978 in Australia, ad opera di Bill Mollison e David Holmgren. La permacultura è “design”, è ”progettazione”.Mentre Fukuoka si concentra sull’essere, Mollison si concentra sul fare. Permacultura deriva dall’inglese “permanent culture”. E’ un metodo di conduzione agricola che vuole creare un ecosistema capace di equilibrio stabile e duraturo, che si possa riprodurre da solo senza l’aiuto umano.
O meglio, l’uomo deve intervenire lavorando con la natura e non contro. Lo sviluppo del terreno è in verticale e non monoculturale, ciò significa che tende ad eliminare o a ridurre drasticamente i consumi di prodotti a base di farinacei (grano, orzo, ecc) che potrebbero essere sostituiti con altre colture (castagne, nocciole, noci).
Un esempio: la composizione delle castagne è uguale a quella del riso e il potere nutrizionale è come quello dei cereali.
L’orto si fa nel frutteto. Le erbacce vanno tenute sotto controllo con la pacciamatura e solo nell’epoca della semina degli ortaggi. Quando questi ultimi saranno cresciuti non avranno più competizione dalle erbacce che anzi aiuteranno contro i parassiti.
Tutto si ricicla: le acque scure si utilizzano per innaffiare, il sole per scaldare l’acqua, il vento per produrre elettricità, il letame per produrre metano e concime.
I sei principi della permacultura sono:

1. pianificare in altezza

2. rispettare le strutture

3. lavorare con elementi multipli

4. individuare i settori (vento, sole, ecc)

5. definire le zone

6. massimizzare l’effetto dei confini

I fondamenti etici sono:

a. prendersi cura della terra

b. prendersi cura della gente

c. condividere le risorse

La “Permacultura” è l’antitesi al capitalismo, non puoi fare profitti con essa.

Il punto è che, tra gli output della produzione, il più importante è “la qualità della vita”.

E qui si scopre che l’input di Fukuoka corrisponde all’output di Mollison.

I due metodi hanno lo stesso scopo: la ricreazione del mondo.

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

bell'articolo! rivoluzioniamo il mondo con la naturalezza!

Anonimo ha detto...

Ho sentito un brivido di gioia nel leggere l'articolo.Cosi' e' e cosi' sara'.

Anonimo ha detto...

sento uno sfrenato richiamo per tutto quello che e naturale

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